In America, il 4 luglio è una data molto importante perché sancisce la conquista dell’indipendenza degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna. La Festa per l’Indipendenza, anche chiamata Independence Day in inglese, è un evento storico molto sentito dai cittadini, che ogni anno lo festeggiano con eventi patriottici e tradizioni antiche.
Scopriamo di più sulla festa del 4 luglio negli Usa, la sua storia, cosa rappresenta e quali sono le tradizioni più famose per questa ricorrenza.
Cosa si festeggia il 4 luglio in America: la storia
Negli Stati Uniti, ogni 4 luglio si festeggia il giorno dell’indipendenza delle colonie americane dall’Inghilterra. La data scelta per questa festa nazionale coincide con l’anniversario del 4 luglio 1776, giorno in cui è stata stipulata la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.
In quegli anni, gli stati Americani erano assoggettati alla Gran Bretagna come colonie e, in quanto tali, erano obbligati a rispettare le imposizioni della madrepatria e le disposizioni in termini di tassazione e commercio.
Le stringenti disposizioni della Gran Bretagna inasprirono i rapporti con le 13 colonie americane, che cominciarono a ribellarsi alle imposizioni con scontri armati. Le rivolte ebbero inizio nel 1773, sotto la guida del generale George Washington, e trovarono un epilogo nel 1776, quando il Secondo Congresso Continentale votò per l’indipendenza dalla patria coloniale il 2 luglio 1776, sotto proposta di Richard Henry Lee.
La Dichiarazione d’Indipendenza, redatta principalmente da Thomas Jefferson, fu firmata due giorni dopo ed era una Carta che racchiudeva tutti i principi fondamentali del popolo americano al tempo dei Padri Fondatori.
La guerra si protrasse fino al 1778, assumendo dimensioni globali e coinvolgendo le grandi potenze europee che si contrapposero per il dominio sui mari e le colonie. Il conflitto si concluse ufficialmente solo nel 1783 con il Trattato di Parigi, con cui la Gran Bretagna riconobbe per la prima volta l’autonomia degli Stati Uniti d’America.
La Dichiarazione d’Indipendenza americana
Come abbiamo detto, negli Usa la festa del 4 luglio celebra il giorno dell’adozione della Dichiarazione d’Indipendenza, documento simbolo della liberazione degli americani dall’egemonia britannica. Non è solo la Carta che sancisce la fine della dipendenza dalla Gran Bretagna, ma è un documento ricco di valori e principi che ogni cittadino americano deve rispettare e perseguire.
Tra i principi fondamentali troviamo l’uguaglianza e il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità.
Come di festeggia il 4 luglio negli Usa
Il 4 luglio è diventata una festa federale solo nel 1870, ma il primo Independence Day fu celebrato il 4 luglio 1777 con l’esplosione di 13 colpi di pistola, uno per ogni colonia che sottostava al dominio britannico. Ancora oggi quest’usanza viene riproposta nelle basi militari americane, dove ogni anno viene sparato un colpo di cannone per ogni Stato che fa parte degli Usa. Quest’usanza è chiamata il Saluto all’Unione (in inglese “Salute to the Union”) ed è uno dei momenti più caratteristici di questo giorno.
Nei vari Stati, il giorno dell’indipendenza viene ricordato con enormi spettacoli pirotecnici, come quello alla Casa Bianca o quello di Macy’s, a New York, seguiti dall’innoamericano “The Star-Spangled Banner”.
Sono molte le tradizioni che accompagnano i cittadini americani durante il 4 luglio. La festività è vista come un momento di aggregazione, in cui amici e parenti si riuniscono nelle case allestendo barbecue e assistendo a spettacoli sportivi, come partite di baseball e basket.
Ogni casa viene addobbata con decorazioni a stelle e strisce che simboleggiano gli Stati Uniti, e anche le persone indossano vestiti, costumi e make-up a tema.
La festa del 4 luglio è una pietra miliare della cultura americana, ricca di tradizioni e momenti di grande rilevanza culturale.
Per un mediatore linguistico conoscere la storia e le tradizioni di un popolo, oltre che la lingua, è molto utile per comprenderne al meglio gli usi, i costumi e il modo di vivere.
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