Nell’ambito della formazione universitaria odierna, l’opportunità di partecipare a programmi internazionali di scambio e di tirocinio è un’esperienza che arricchisce la formazione di molti studenti. Questo è il caso di due brillanti ragazzi della SSML Carlo Bo di ritorno da Lisbona, la vivace e pittoresca capitale del Portogallo, dopo aver completato un tirocinio di tre mesi nell’ambito del programma Erasmus Traineeship. Durante questo tirocinio, Bryan e Arianna hanno avuto l’opportunità di immergersi non solo nell’ambiente lavorativo internazionale ma anche nella cultura affascinante di Lisbona. In questa intervista, condivideranno le loro esperienze, le sfide affrontate e i momenti più significativi che hanno vissuto durante questa indimenticabile avventura.
Buona lettura!
Come avete scoperto il programma Erasmus Traineeship e quali le motivazioni dietro la vostra partecipazione?
L’abbiamo scoperto tramite un’email dell’Università che ci informava riguardo alla possibilità di poter effettuare un tirocinio all’estero.
La motivazione principale è stata quella di effettuare una traineeship nella nostra area di studio, soprattutto per avere un punto di riferimento connesso alla sfera professionale.
Quali sono state le tappe principali del processo di candidatura e selezione per il vostro tirocinio a Lisbona?
Abbiamo mandato il nostro CV, successivamente l’azienda ci ha contattato e dopo due colloqui di valutazione abbiamo avuto la conferma di essere stati selezionati.
Potreste raccontarci la vostra esperienza durante il tirocinio? Quali sono stati i punti di forza e le esperienze più significative che avete vissuto?
Sicuramente ci siamo interfacciati con diverse realtà internazionali.
I nostri punti di forza sono stati legati alla conoscenza delle lingue e del mondo della traduzione.
Le esperienze più significative riguardano l’aver mediato con clienti provenienti da tutto il mondo.
Cosa avete imparato durante il tirocinio in Portogallo?
Le nostre skills traduttologiche sono migliorate, per non parlare della terminologia linguistica e del lavoro in team.
Per quanto riguarda l’ambiente lavorativo in cui avete svolto il tirocinio, quali erano le vostre responsabilità principali? Quali competenze o abilità specifiche vi ha permesso di acquisire?
Arianna si occupava principalmente di traduzioni.
Anche io (Bryan), mi occupavo di tradurre, ma gestivo principalmente i social media dell’azienda. Come ho già detto, le skills acquisite sono quelle linguistiche, ma anche gestionali, informatiche e di marketing.
Avete trascorso un periodo di vita a Lisbona, una città affascinante che combina una storia ricca e un’atmosfera vivace. Com’è stato vivere lì? Avete avuto l’opportunità di conoscere la cultura locale?
Io e la mia collega abbiamo sempre sognato di poter vivere per un periodo a Lisbona, è stato meraviglioso.
Ci siamo interfacciati molto con la cultura locale, abbiamo fatto amicizia con portoghesi e ciò ci ha permesso di vivere appieno l’esperienza.
Quali consigli dareste ad altri studenti della SSML Carlo Bo che stanno considerando la possibilità di partecipare a un tirocinio Erasmus+ all’estero?
Se ne hanno la possibilità, consigliamo vivamente di farlo! Oltre a essere un’esperienza meravigliosa, vi fa crescere da ogni punto di vista.
Infine, avete intenzione di mantenere contatti con il vostro luogo di tirocinio o con le persone che avete incontrato durante questa esperienza?
Con le persone che abbiamo incontrato sicuramente manterremo i contatti. Con l’azienda ospitante invece, siamo rimasti in buoni rapporti.
Storie di Successo dall’Erasmus Traineeship
Da questa intervista con i due studenti della SSML Carlo Bo che hanno svolto un tirocinio Erasmus a Lisbona, emergono i benefici di un’esperienza all’estero. Lisbona, con le sue strade tortuose e la sua cultura unica, ha rappresentato il contesto perfetto per una crescita personale e professionale. Questi giovani studenti hanno dimostrato come l’Erasmus Traineeship possa aprire porte inaspettate e fornire un bagaglio di competenze e di esperienze che dureranno tutta la vita. Con l’auspicio che questa intervista possa ispirare altri studenti a esplorare simili opportunità, concludiamo questa storia di Lisbona con un invito a sognare in grande e a costruire ponti culturali che arricchiscano il nostro mondo sempre più interconnesso.