Nel contesto del nostro impegno a offrire opportunità di apprendimento significative e a preparare i nostri studenti alla pratica professionale nel campo dell’interpretariato e della traduzione, siamo entusiasti di presentarvi l’intervista con due delle nostre brillanti studentesse della SSML Carlo Bo – sede di Roma, Benedetta Fusano e Marina Isufaj.
Durante il loro tirocinio presso l’organizzazione internazionale “L’Arche International“, Benedetta e Marina hanno avuto l’opportunità di applicare le loro competenze linguistiche e interpretative in un ambiente reale e impegnativo, dimostrando notevole dedizione e flessibilità. Diamo inizio all’intervista!
B & M: Salve a tutti. Siamo Benedetta Fusano e Marina Isufaj e frequentiamo il secondo anno alla SSML Carlo Bo di Roma.
Come avete scoperto l’organizzazione L’Arche International e cosa vi ha spinto a collaborare con loro?
Abbiamo scoperto L’Arche International grazie al Professor Gianluca Sorrentino e siamo subito rimaste straordinariamente colpite. Dal momento in cui abbiamo visitato il loro sito internet abbiamo capito che sarebbe stato un piacere collaborare con questa organizzazione. La prima cosa che abbiamo letto nel loro sito è stata “Together. With and without intellectual disabilities” [Insieme. Con e senza disabilità intellettive] e ci siamo subito rese conto di quanto inclusivo sia il loro mondo.
Potete descrivere la vostra esperienza di tirocinio presso L’Arche International?
Come prima esperienza di tirocinio ci siamo recate per tre giorni nella sede de L’Arche “Il Chicco” a Ciampino con la corrispondente internazionale per l’Italia al fine di facilitare la comunicazione con i collaboratori de “Il Chicco” di Ciampino e i membri accolti. Ovviamente non siamo andate lì impreparate! Abbiamo studiato la storia de L’Arche International per comprendere meglio i loro obiettivi e abbiamo creato un nostro glossario con termini specifici del settore che ci sono stati utili sin da subito e che sicuramente ci saranno utili in futuro. Grazie all’esperienza acquisita presso la SSML Carlo Bo di Roma, ci siamo sentite a nostro agio nell’interpretazione.
Quali tipi di interpretazione avete svolto durante il vostro tirocinio?
Di comune accordo con la mia collega abbiamo deciso di iniziare con un’interpretazione consecutiva, così da restituire ai nostri ascoltatori un messaggio chiaro e dettagliato attraverso la presa di appunti. È stato emozionante vedere come le persone chiedessero dell’interpretazione consecutiva, non erano abituate a questo tipo di interpretazione ed erano impressionate dalla velocità con cui restituivamo il messaggio.
Abbiamo interpretato anche da remoto in occasione di conferenze riguardanti il processo decisionale e la nomina del nuovo presidente del CdA. Non sempre avevamo l’opportunità di operare insieme. Possiamo dire che quei momenti sono stati particolarmente stimolanti e sfidanti: dovevamo trovare una soluzione per comunicare e aiutarci senza farci sentire dai nostri ascoltatori. Dopo vari tentativi abbiamo deciso di comunicare tramite Whatsapp Web tenendo aperte tre pagine sui nostri pc: la videoconferenza, la nostra chat e il file del glossario che ci eravamo preparate.
Qual è stato l’aspetto più gratificante del vostro tirocinio?
La collaborazione reciproca è stata l’elemento che più ha contraddistinto il nostro lavoro, cosa non affatto scontata. Dal momento che l’inviata internazionale è stata entusiasta del lavoro che abbiamo svolto non solo nel corso delle conferenze, ma anche per la comunità “Il Chicco” di Ciampino, ci ha presentato la possibilità di svolgere il tirocinio presso la comunità “L’Arcobaleno” di Bologna nel mese di maggio. Siamo ovviamente lusingate per questa proposta e non vediamo l’ora di conoscere gli operatori e i membri accolti di Bologna.
C’è stato qualche momento particolarmente memorabile o divertente durante il vostro tirocinio?
Sicuramente è stato un lavoro molto impegnativo, ma non vi nascondiamo che ci sono stati momenti in cui abbiamo riso e gioito del lavoro che avevamo svolto. Nonostante tutte le ore passate a tradurre, a interpretare, a cercare il termine più adatto, ad avere la prontezza di trovare la parola giusta al momento giusto, ci siamo sentite appagate, perché il nostro lavoro è stato apprezzato, riconosciuto.
Avete avuto sfide particolari nel tradurre o interpretare espressioni culturalmente specifiche?
In alcune occasioni abbiamo dovuto interpretare espressioni tipicamente italiane, come “Nuovo, non lavato con Perlana” che, a primo impatto, ci hanno fatto sorridere ma, in poco tempo, abbiamo dovuto trovare la soluzione più adatta. Non solo il problem solving è stato fondamentale, ma anche l’aiuto reciproco, infatti, se ad una di noi non veniva in mente un corrispettivo o un adattamento culturale efficace in quel momento, l’altra correva in aiuto.
Qual è il vostro piano per il futuro nel campo dell’interpretariato e della traduzione?
Possiamo affermare che questo lavoro è stato gratificante poiché, all’inizio del secondo anno accademico, ci è stata presentata una grande opportunità che abbiamo subito colto. È stato un progetto illuminante, in quanto abbiamo capito in che ambito vorremmo lavorare in futuro: l’interpretazione, non escludendo la possibilità di svolgere traduzioni settoriali. Come si suol dire “The best is yet to come”…e noi ci crediamo fermamente.
La loro esperienza rappresenta un esempio tangibile dell’eccellenza e della preparazione che caratterizzano gli studenti della SSML Carlo Bo. Se siete interessati a intraprendere un percorso di studi in interpretariato e traduzione e desiderate scoprire di più sulla nostra scuola e sui percorsi formativi offerti, vi invitiamo a tenere d’occhio la data del nostro prossimo Open Day. È un’occasione preziosa per immergersi nel mondo accademico e comprendere appieno le opportunità che la nostra scuola può offrire.
Non perdete l’opportunità di dare forma al vostro futuro professionale nel campo delle lingue e dell’interpretariato!