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Scoprire lo spagnolo: intervista alla Prof.ssa Francesca Saltarelli, docente della SSML Carlo Bo

Cosa vuol dire studiare lo spagnolo oggi? Qual è il modo migliore per farlo? E, soprattutto, quali sono le opportunità lavorative che la conoscenza di questa lingua porta con sé? Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Francesca Saltarelli, docente di spagnolo della SSML Carlo Bo, di trasportarci nella cultura ispanica e dare qualche consiglio utile a chi vuole iniziare questo percorso di studi.  

Perché studiare lo spagnolo oggi?  

La Professoressa Francesca Saltarelli

Lo spagnolo è parlato da quasi 600 milioni di persone, è una delle sei lingue ufficiali dell’ONU, è la lingua di un paese europeo, la Spagna, legato all’Italia da vincoli commerciali, politici e culturali, ma anche quella di un’intera regione, l’America Latina, con cui il nostro Paese condivide una grande storia di migrazioni, nonché intensi rapporti economici e interessi comuni. Sono inoltre milioni i turisti di lingua spagnola che visitano regolarmente l’Italia. È per questi motivi che ritengo la conoscenza dello spagnolo fondamentale per chi vuole intraprendere un percorso di questo tipo.

In quali settori viene richiesta maggiormente la conoscenza della lingua spagnola? 

Turismo, ristorazione, alberghiero sono i settori più “visibili”. Tuttavia la lingua spagnola è richiesta a livello istituzionale (Camera, Senato, Vaticano), nell’intrattenimento (traduzione di film, serie, rapporti con la stampa), nell’editoria (in traduzione, ma anche nei rapporti con case editrici e autori stranieri). Anche le relazioni internazionali fra sindacati richiedono persone in grado di parlare, scrivere e comprendere la lingua spagnola, così come i rapporti commerciali fra aziende italiane e spagnole, o latinoamericane, necessitano di traduttori, dirigenti, dipendenti in grado di comunicare in castigliano. 

Che professioni può svolgere chi ha studiato spagnolo? 

Direi tutte le professioni ove sia richiesta la conoscenza professionale di una lingua: si può diventare traduttori, interpreti, insegnanti da un punto di vista prettamente linguistico, cioè se la lingua è l’oggetto principale del corso di studio. Ma coloro che hanno studiato la lingua spagnola possono lavorare, come dicevo, in qualunque settore: in ambito aziendale (segreteria, relazioni estere), congressuale (organizzazione di eventi di variegata natura: scientifica, culturale, d’intrattenimento, in veste di traduttori e interpreti, di addetti stampa, di organizzatori), editoriale (come traduttori, addetti stampa, editor, agenti letterari), alberghiero (in veste di dirigenti, impiegati, responsabili delle risorse umane), virtuale (traduzione di siti web, blog eccetera). Studiare lo spagnolo oggi significa acquisire una competenza spendibile in qualsiasi settore produttivo.  

Com’è strutturato il corso di lingua spagnola presso la SSML Carlo Bo? Quali sono i suoi punti di forza? 

Il laboratorio linguistico prevede l’insegnamento della interpretazione consecutiva, dell’interpretazione dialogica e della traduzione scritta da e verso la lingua. Il primo anno è un anno di avviamento, durante il quale i ragazzi ricevono i rudimenti della traduzione e dell’interpretazione e intraprendono un ripasso approfondito delle regole grammaticali del castigliano. Durante il primo anno l’interpretazione dialogica e consecutiva viene presentata da un punto di vista teorico (presentazione della teoria, dell’utilità e della funzionalità dell’interpretazione), mentre nei due successivi prevale un’intensa applicazione pratica. Al secondo anno si procede all’esercizio costante dell’ascolto, in italiano e in lingua spagnola, di testi orali, video, conferenze che i ragazzi sono chiamati a tradurre in consecutiva, cioè prendendo appunti del discorso ascoltato e restituendone in italiano o in spagnolo il contenuto, nonché alla simulazione in classe di situazioni che richiedono l’interpretazione dialogica, vale a dire l’interpretazione nel servizio pubblico per i cittadini di lingua straniera. Il terzo anno consiste in un ulteriore approfondimento delle tecniche. 

Anche la traduzione scritta prevede un percorso articolato a seconda dell’anno di frequenza: durante il primo gli studenti si cimentano con traduzioni piuttosto semplici, attraverso le quali consolidano le proprie competenze grammaticali e apprendono le regole generali della trasposizione del testo scritto. Durante il secondo e il terzo anno aumenta la complessità dei testi e le lezioni vertono principalmente sullo sforzo interpretativo e relativo adattamento. 

In che modo il percorso di studi della SSML Carlo Bo prepara al mondo del lavoro?  

Il mondo del lavoro, nel percorso che offre la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo, è presente sin dal primo anno, proposto e simulato in ogni singola lezione del laboratorio. La dinamica interpretativa viene interiorizzata sin dall’inizio mediante l’esercitazione e il confronto costanti con il docente, interprete e traduttore professionista di lungo corso. Lo stesso vale per la traduzione scritta (generalista, letteraria, scientifica, giornalistica) che ugualmente viene praticata sin dall’inizio sotto la guida del docente che impartisce le regole e le modalità di svolgimento del lavoro: come affrontare il testo scritto, quali strumenti utilizzare per la ricerca linguistica e terminologica, come risolvere i problemi di interpretazione, come creare glossari lessicali e tecnici. Un altro aspetto, non meno importante per gli studenti, è la presentazione da parte del docente delle regole e le dinamiche del mercato locale e nazionale, nonché della deontologia professionale.  

Che consigli darebbe ai suoi studenti per aiutarli nello studio e apprendimento dello spagnolo?  

Ciò che sempre auspico è che possano trascorrere un periodo congruo all’estero, lavorando e studiando al contempo. Questa è la via più diretta per calarsi nell’uso di una lingua. Tuttavia, in mancanza di questa possibilità, oggi gli strumenti sono innumerevoli: sono moltissime le opportunità offerte da Internet dove è possibile reperire video didattici e materiale d’ascolto in abbondanza. A esempio, è possibile accedere a film in lingua originale, a video di conferenze e interviste di ogni genere, partecipare attivamente a forum, chat di conversazione, blog, programmi didattici. Un’altra attività fondamentale per l’apprendimento dello spagnolo (e in generale di qualsiasi lingua straniera) è accompagnare l’ascolto con la lettura di testi in lingua originale, attività che serve ad ancorare il parlato e ad arricchire il vocabolario. 

E cosa consiglierebbe, invece, a chi vuole avvicinarsi per la prima volta allo studio della lingua e della cultura spagnole? 

Quando si parla di lingua spagnola è bene precisare che non è possibile riferirsi unicamente alla Spagna, mentre è cosa diversa parlare di cultura spagnola. Inoltre la lingua, che è la patria di tutti gli ispano-parlanti, nelle parole del noto scrittore spagnolo, nonché membro della Real Academia Española Arturo Pérez-Reverte, può essere avvicinata sia dalla letteratura iberica sia da quella latinoamericana: il catalogo di autori è vastissimo. 

Infine, il mio personale consiglio per coloro che si avvicinano per la prima volta alla cultura ispanica è di leggere le opere dei suoi principali rappresentanti una prima volta in traduzione italiana: Gabriel García Márquez, Julio Cortázar, Jorge Luis Borges, Pablo Neruda, Octavio Paz, Juan Rulfo, Mario Vargas Llosa (per la regione latinoamericana) e Javier Marías, Arturo Pérez-Reverte, Almudena Grandes, Javier Cercas, Fernando Aramburu, per citarne solo alcuni contemporanei (per la Spagna). 

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27 Settembre 2022
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