All’interno del grande albero della famiglia delle lingue indoeuropee, le lingue romanze non sono l’unica ramificazione, ma di certo sono un gruppo di primaria importanza. Questo gruppo comprende alcune delle lingue più rilevanti in Occidente e nel Sud globale, con un totale di parlanti stimato che supera di gran lunga il miliardo.
Ogni persona appassionata allo studio delle lingue ha sentito parlare delle lingue romanze. Continua a leggere per avere una panoramica completa su quali sono queste lingue, la loro storia e ciò che le accomuna.
Quali sono le lingue romanze?
Le lingue romanze più diffuse sono l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese e il rumeno, ma un elenco completo di queste lingue comprende dialetti e idiomi meno diffusi. Sono lingue romanze, per esempio, il catalano, il sardo, l’occitano, il provenzale, il galiziano, il ladino, il napoletano, il giudeo-spagnolo e tante altre lingue e dialetti utilizzati localmente. Secondo alcune stime, esisterebbero più di 42 lingue romanze distinte.
Italiano, francese, spagnolo, portoghese, rumeno e catalano sono però le uniche lingue romanze ad aver ottenuto lo stato di lingue ufficiali, perché il loro duraturo uso nel tempo, l’opera del mondo accademico e il peso della loro tradizione letteraria ne hanno permesso la normalizzazione e standardizzazione.
Formazione lingue romanze: la storia
La nascita delle lingue romanze è da ricondurre a un comune antenato: la lingua latina e, più nello specifico, il latino volgare, ossia l’insieme delle varianti di latino parlate dalle tante popolazioni che appartenevano all’Impero Romano. Si tratta di idiomi distinti dal latino classico e letterario, lo standard del mondo culturale romano fino a circa il III secolo d.C.
Le lingue neolatine – un altro modo per definire le lingue romanze – iniziarono a svilupparsi proprio dal III secolo, quando una serie di sconvolgimenti geopolitici indebolirono il prestigio culturale di Roma e diminuirono i suoi rapporti commerciali, lasciando spazio all’evoluzione dei nuovi idiomi, ulteriormente rinforzati dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nell’anno 476 d.C. e la conseguente perdita dell’unità linguistica fino a quel momento mantenuta dall’Impero.
Le prime attestazioni delle lingue romanze risalgono tuttavia a secoli più tardi: romana lingua fu chiamata per la prima volta la lingua parlata in Gallia nel Concilio di Tours dell’anno 813, mentre il Giuramento di Strasburgo dell’842 è il primo documento ufficiale giunto a noi in cui viene usato un precursore del francese. In Italia, il placito capuano del 960 è considerato il primo documento ufficiale a noi pervenuto in volgare, e sempre al X secolo risalgono le prime attestazioni dello spagnolo antico. Il più vecchio documento del volgare portoghese rinvenuto è un patto di non aggressione tra due fratelli, e risale al 1175. Del rumeno, invece, abbiamo una prima attestazione molto più tarda: una lettera scritta a Hans Benkner, giudice di Kronstadt, nel 1521.
Diffusione delle lingue romanze
Come abbiamo accennato, la prima localizzazione geografica delle lingue romanze è all’interno dell’Impero Romano, che nel suo momento di massima espansione andò a inglobare un’area di 5 milioni di chilometri quadrati, dalla penisola iberica fino alla Mesopotamia. Includeva anche l’Egitto e l’Africa mediterranea, al punto che si ha notizia di una lingua romanza d’Africa, oggi estinta, che sembra venisse parlata dai Romani d’Africa nell’odierno Maghreb, dall’Alto Medioevo fino al XVII secolo.
Le lingue romanze sviluppatesi nell’Europa occidentale ebbero poi modo di espandersi secoli più tardi, trasportate in tutto il mondo da conquistatori e coloni europei. È per questo che oggi lo spagnolo è la prima lingua di molte nazioni del Centro e Sud America, così come il francese è ancora una lingua di primaria importanza in Africa e in Canada e il portoghese è presente in Africa e in Brasile.
Lingue romanze e vicinanza al latino
Ora che sappiamo quali sono le lingue romanze, come si sono sviluppate e gli angoli del mondo che hanno raggiunto, possiamo soffermarci su quanto ognuna di queste lingue si sia allontanata dall’originario latino. Degli studi linguistici hanno infatti evidenziato il loro grado di evoluzione: la lingua sarda, con un grado del solo 8%, è la più vicina al latino, mentre quella che più vi si discosta è il francese. L’italiano è la seconda lingua più somigliante al latino, con un grado di evoluzione del 12%.
Nella loro formazione, le lingue romanze hanno sviluppato anche delle similitudini tra di loro: tra le principali, le più simili sono spagnolo e portoghese, mentre l’italiano è considerato più prossimo al francese.
Il lessico è forse l’ambito in cui è più facile individuare la comune radice latina delle lingue romanze: basta guardare alcuni vocaboli declinati in più lingue. Ecco alcuni esempi:
Perché imparare le lingue romanze
Parlate da più di un miliardo di persone, le lingue romanze sono, insieme all’inglese, un passepartout per viaggiare e farsi capire in tutto il mondo. Sono lingue di lavoro dell’Unione Europea, e il francese e lo spagnolo sono solitamente lingue di lavoro di tutti i grandi enti internazionali, a partire dalle Nazioni Unite. Le lingue romanze sono anche più semplici da imparare per i madrelingua italiani, perché hanno tratti comuni non solo nel lessico, ma anche nelle forme grammaticali e sintattiche.
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