Conoscere le lingue e le culture straniere è un requisito importante nel mondo del lavoro in numerosi ambiti, tra cui quello sanitario. Infatti, la figura del traduttore e dell’interprete medico è sempre più richiesta in strutture sanitarie e istituzioni per due ragioni: garantisce un servizio accessibile a tutti i cittadini (anche di altre nazionalità) e supporta il personale medico nella comunicazione con i pazienti.
Scopriamo di cosa si occupa un interprete medico, quali sono i requisiti che bisogna avere per svolgere questa professione e il percorso formativo per intraprendere questa carriera.
Interprete medico: cosa fa
L’interprete è una figura professionale che si occupa di mettere in comunicazione due o più persone che parlano lingue differenti e che appartengono a due diversi contesti culturali.
Ogni interprete deve quindi mediare la comunicazione tra due parti, cercando di intercettare le intenzioni e il messaggio che viene espresso al fine di tradurlo utilizzando un linguaggio appropriato. In sostanza, deve comprendere la natura del messaggio e deve essere in grado di interpretarlo e tradurlo oralmente (o in forma scritta) con precisione e attenzione per evitare incomprensioni.
L’interprete medico è una figura specializzata nell’interpretariato con spiccate doti comunicative, di negoziazione e diplomazia culturale, oltre a una perfetta padronanza del lessico in ambito sanitario. Questa tipologia di interprete si occupa di aiutare il personale ospedaliero o di istituzioni sanitarie nella comunicazione interculturale con pazienti o con altre figure che lavorano nell’ambito.
Interpretariato medico: contesti e ambiti d’azione
L’interpretariato medico intercetta un ambito della mediazione orale centrale in contesti sanitari perché serve ad aiutare e supportare nella comunicazione ogni unità di personale ospedaliero o dell’istituzione in cui è chiamato a operare. Infatti, può lavorare in prima linea in pronto soccorso oppure supportare mansioni amministrative, legali, divulgative e di comunicazione esterna di vario tipo.
L’interprete medico può lavorare in molti contesti, come:
- Ospedali
- Studi medici
- Uffici amministrativi sanitari
- Congressi e conferenze.
L’interprete può inoltre lavorare in differenti modalità:
- svolgere la propria mansione dal vivo o da remoto
- lavorare per aziende, istituzioni o privati
- operare come lavoratore autonomo o un dipendente
- interpretare discorsi tra due persone oppure in contesti più ampi, come conferenze, dibattimenti e discorsi pubblici.
Interprete medico: compiti e responsabilità
I principali compiti di un interprete medico sono:
- interagire con i pazienti per supportare la definizione del quadro clinico e della sintomatologia
- offrire supporto linguistico nella compilazione di documenti e materiale amministrativo
- supportare i medici nella descrizione di procedure mediche, diagnosi e cure a pazienti che parlano una lingua differente
- confrontarsi e mediare la comunicazione tra pazienti e operatori sanitari come medici, infermieri, tecnici di laboratorio, fisioterapisti o farmacisti.
- offrire supporto linguistico nella stesura di articoli scientifici, manuali e opuscoli
- offrire aiuto in caso di eventi eccezionali, calamità o situazioni d’emergenza.
Come diventare interprete medico: requisiti
Per diventare interprete medico bisogna avere una perfetta conoscenza di due o più lingue e culture straniere, oltre ad avere una padronanza del linguaggio tecnico usato in ambito medico.
L’interprete medico è infatti una risorsa con un valore aggiunto notevole all’interno del settore, perché è in grado di mediare la conversazione tra due parti riuscendo ad intercettare tutte le sfumature della comunicazione, comprese le intenzioni e i modi di fare tipici delle due culture.
Per diventare interprete medico sono indispensabili alcuni requisiti:
- ottima conoscenza dell’italiano e di una o più lingue straniere
- ottima conoscenza della cultura e della storia dei paesi in cui si parlano quelle lingue straniere
- conoscenza delle tecniche di interpretariato
- padronanza del lessico medico
- una laurea in lingue, mediazione linguistica o titoli equipollenti
- ottime capacità di comunicazione, empatia e attenzione al dettaglio
Percorso di studi per diventare interprete medico
Per diventare interprete medico è necessario conseguire una laurea in discipline linguistiche. Per chi sogna di lavorare nell’ambito dell’interpretariato, è possibile intraprendere un Corso di Studi Triennale in Scienze della Mediazione linguistica come quello erogato dalla SSML Carlo Bo.
L’istituto si occupa da oltre 70 anni della formazione di aspiranti interpreti, traduttori e mediatori linguistici con un programma basato sullo studio delle lingue e culture straniere. L’offerta formativa ha una forte impronta pratica che, con ben 720 ore di laboratorio pratico per ogni lingua studiata, offre tutte le competenze tecniche necessarie a intraprendere la carriera di interprete e accedere subito al mondo del lavoro.
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