Per diventare traduttore è necessario uno studio approfondito delle lingue straniere ma, come per qualsiasi professione, la teoria da sola non basta. Per questo la SSML Carlo Bo offre ai suoi studenti l’opportunità di cimentarsi in prima persona con la traduzione di testi grazie ad un approccio pratico alla formazione, ma anche a esperienze che consentono di applicare sul campo le conoscenze acquisite durante il percorso di studi. Il partenariato con Aletti Editore è proprio una delle occasioni offerte agli studenti della SSML Carlo Bo, che grazie a questa collaborazione hanno modo di avvicinarsi al mondo del lavoro e fare una prima esperienza nell’ambito della traduzione letteraria.
Cecilia Facchi ed Erica Gentili sono le due studentesse dell’Istituto che hanno vinto il contest che le porterà a tradurre un volume con Aletti Editore. Abbiamo chiesto loro di raccontarci com’è stata la loro esperienza alla SSML Carbo Bo fino ad ora e come affronteranno l’opportunità di traduzione che le aspetta.
Iniziamo con la testimonianza di Cecilia.
Ciao Cecilia, raccontaci del tuo percorso alla SSML Carlo Bo
“Frequento il terzo anno presso la SSML Carlo Bo di Milano e già all’età di 17 anni sapevo che sarebbe stata la scelta giusta per me. Mentre i miei compagni erano molto indecisi su cosa fare dopo le superiori, io avevo già scelto di diventare una traduttrice. Ho sempre amato scrivere e studiare le lingue straniere (ho scelto di continuare con inglese e spagnolo), non riesco a immaginare un lavoro diverso per me. Il primo anno non è stato proprio facile, essendoci ancora l’allerta Covid, tutte le lezioni erano online e per le materie orali è stato un po’ difficile: da lì ho avuto la conferma che l’interpretariato non faceva proprio per me (non mi piace l’idea di dover fare l’interprete nelle conferenze e lo trovo piuttosto stressante), mentre la traduzione mi è piaciuta fin da subito (ho più tempo per pensare e riformulare le frasi a modo mio, ovviamente senza stravolgere il senso originale del testo).”
“Il secondo anno mi ha messo alla prova più del primo: ho trovato un po’ complesso imparare a fare l’interpretazione consecutiva, ma con un po’ di pratica sono riuscita a ottenere comunque dei buoni risultati; in traduzione ho continuato a migliorare, passo dopo passo, e non potevo esserne più felice. Ora sono al terzo e ultimo anno, quello della laurea, e non nascondo che la paura e l’agitazione non mancano: dovendo affrontare le ultime sessioni e volendo sempre dare il meglio di me, sento una grande pressione addosso, ma devo cercare di non pensarci troppo. L’interpretazione consecutiva mi fa meno paura quest’anno (colgo l’occasione per ringraziare la mia professoressa di spagnolo che mi insegna consecutiva da due anni e che è riuscita a farmela piacere un po’), ma il mio vero amore, come la chiamo io, sarà sempre “traduzione”. Sto facendo dei passi da gigante nell’ambito della traduzione che mi appassiona ancora di più; sapevo fin dall’inizio che mi sarebbe piaciuta molto, quindi direi che è stato amore a prima vista!”
Sei una delle vincitrici del contest per tradurre un volume pubblicato da Aletti Editore. È una grande opportunità, come pensi di affrontarla?
“Penso che sia una grandissima opportunità. Quando ho scoperto di essere stata scelta, non riuscivo a crederci ed ero al settimo cielo. L’ho detto addirittura alle mie amiche dell’università, le ragazze che frequentano spagnolo con me, che erano davvero entusiaste perché sapevano si trattasse di qualcosa a cui tenevo particolarmente. Affronterò il lavoro di traduzione con massimo impegno, prendendomi il giusto tempo per tradurre al meglio. Vorrei vivere l’esperienza senza affanno, perché è qualcosa che mi piace fare e che vorrei fare anche in futuro. Inoltre, si rivelerà una vera e propria sfida, perché tradurrò dall’italiano allo spagnolo testi spesso destrutturati e frutto della narrativa o della poesia contemporanea prodotta da autori giovani ed emergenti, in una lingua che non è la mia lingua madre, ma anche questo può far parte dell’essere un traduttore: mettersi in gioco sempre e comunque.”
Cosa ne pensi dell’offerta formativa della SSML Carlo Bo? Quali sono stati, nella tua esperienza, i vantaggi dati dal frequentare questo Istituto?
“Trovo che l’offerta formativa della SSML Carlo Bo sia molto ricca e, inoltre, è tra le poche università di mediazione linguistica che si focalizza sulla traduzione e l’interpretariato fin dal primo anno. Grazie a questo Istituto ho avuto modo di avvicinarmi alla traduzione anche fuori dalla classe, partecipando ad attività extracurricolari: non solo al partenariato con Aletti Editore che andrò ad affrontare a breve, ma anche alla Summer School in traduzione letteraria dall’Inglese che ho affrontato l’anno scorso, nel luglio del 2022. Si è trattato di un corso della durata di una settimana in cui io e altri ragazzi (studenti delle varie sedi della SSML Carlo Bo, ma anche neolaureati appassionati di traduzione e giovani traduttori) abbiamo avuto modo di tradurre dei piccoli pezzi di alcuni racconti insieme a traduttori importanti, come Silvia Pareschi, Franca Cavagnoli, Riccardo Duranti ed Elisa Pantaleo; con i traduttori Stella Sacchini e Fabio Pedone, invece, abbiamo tradotto un racconto inglese che non era mai stato tradotto in italiano: ‘The Duplicity of Hargraves’ di O. Henry che dovrebbe essere pubblicato dalla casa editrice Giaconi Editore tra poco, una traduzione a 60 mani! Colgo l’occasione per ringraziare tutti i partecipanti al corso, con cui mi sono trovata davvero bene, e ringrazio soprattutto i traduttori con cui abbiamo avuto modo di lavorare perché sono stati di enorme aiuto e ispirazione. È stata un’esperienza che mi ha arricchito molto, cosa che farà sicuramente anche l’esperienza con Aletti Editore.”
Pensi che l’esperienza di traduzione che affronterai ti aiuterà a crescere professionalmente?
“Certamente, ne sono più che convinta! Sicuramente mi sarà di aiuto per capire come si lavora con una casa editrice e poi penso proprio che si rivelerà un’esperienza utilissima per il mio futuro. Dopo la triennale, infatti, ho in mente di specializzarmi in traduzione frequentando una magistrale apposita e poi mi piacerebbe anche iscrivermi a qualche master in merito all’editoria e alla traduzione audiovisiva. Il mio sogno è quello di poter diventare una traduttrice a tutto tondo, se così si può dire: non solo mi piacerebbe occuparmi di traduzioni tecniche, lavorando quindi per agenzie di traduzione, ma vorrei anche svolgere traduzioni editoriali con case editrici, nonché tradurre film, serie tv e magari anche videogiochi, perché no! L’idea sarebbe quella di dedicarmi solo ed esclusivamente a ciò che sto studiando, magari aggiungendoci anche qualche esperienza di mediazione negli ospedali o nei centri di adozione se ce ne dovesse essere l’occasione. Sono piuttosto ottimista e sono dell’idea che il partenariato con Aletti Editore sarà una delle numerose esperienze in ambito traduttivo che affronterò nel corso della mia vita.”
Ascoltiamo ora l’esperienza di Erica Gentili, che ci racconta il suo percorso di studi e cos’ha provato quando ha scoperto di aver conquistato l’opportunità di collaborare con Aletti Editore.
Ciao Erica, raccontaci del tuo percorso alla SSML Carlo Bo
“Sono una studentessa del terzo anno in Mediazione Linguistica presso la SSML Carlo Bo di Roma. Seguo il piano di studi specifico di Digital Communication e Social Media Marketing e studio inglese e francese.
Ho scelto questa università perché, a differenza delle altre, si focalizza molto di più sugli aspetti pratici grazie alle numerose ore di laboratorio, ma anche grazie al numero limitato di studenti che permette un rapporto più diretto con i docenti.
Questi tre anni mi hanno permesso non solo di approfondire la conoscenza delle lingue, ma anche dell’interpretariato e della traduzione, soprattutto di quest’ultima, per la quale ho sempre avuto un grande interesse e che ho ulteriormente approfondito tramite webinar e varie modalità di approfondimento fornite dalla SSML Carlo Bo.
Riguardo in particolare ai diversi modi di approfondire, ho partecipato a una Summer School sulla traduzione editoriale, tenuta da nomi noti nel campo, e che porterà alla pubblicazione di una traduzione collaborativa di un racconto presso l’editore Giaconi.
Un’altra modalità, o meglio, occasione messa a disposizione è la partnership tra la SSML e Aletti Editore, una vera e propria opportunità lavorativa nel mondo della traduzione editoriale.”
Cos’hai provato quando hai scoperto di essere una delle due vincitrici del contest per tradurre un volume pubblicato da Aletti Editore?
“Sicuramente mi sono sentita molto felice ed emozionata, ma soprattutto orgogliosa di me stessa. C’è ovviamente un po’ di timore, essendo comunque una cosa nuova e per cui dovrò rimboccarmi le maniche. Ma è una sfida che sono contenta di affrontare, che mi metterà alla prova ma che può darmi tante soddisfazioni.”
Parlaci del contest a cui hai partecipato: in cosa consisteva?
“Si tratta di un partenariato tra la SSML Carlo Bo e Aletti Editore che dà un’opportunità lavorativa agli studenti e un modo per cimentarsi concretamente con il mondo della traduzione editoriale al di fuori dell’ambito universitario. Rappresenta un’occasione per gli studenti di entrare in contatto con il vero mondo del lavoro della traduzione.
Per capire se fossimo idonei o meno, era prevista una prova preliminare di traduzione dall’italiano alla lingua scelta (nel mio caso l’inglese) di un testo in prosa e un testo poetico, i due generi in cui è specializzata la casa editrice.”
Cosa ne pensi di questa opportunità offerta dalla SSML Carlo Bo?
“Penso che sia un’opportunità unica, che permette di applicare e accrescere le conoscenze apprese in questi tre anni riguardo la traduzione, ma soprattutto di cominciare a farsi strada nel mondo della traduzione. Si tratta di una grande occasione di crescita personale e anche professionale.”
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